Campi News - N.12 Marzo 2022 - PAROLE E SGUARDI PER ESSERE UMANI

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EDITORIALE: PAROLE E SGUARDI PER ESSERE UMANI

In questi tempi segnati da fatiche e tante incertezze,credo sia importante fermarsi a riflettere su come usiamo e abbiamo cura delle nostre parole e del nostro sguardo: due gesti che ci mettono inrelazione tra noi e che orientano i nostri stessirapporti. Per chi poi, come noi lavora nell’ambito sociale, lo sguardo e la parola sono ciò che definirei “gli strumenti di lavoro”, preziosissimi, che cuciono rapporti e accompagnano percorsi. L’inverno, ormai passato, ci insegna la pazienza, la cura, il tempo dell’attesa, il mettere “a dimora” in funzione di ciò che il seme trasformando si produrrà.Credo che anche i nostri sguardi e le nostre parole meritano ed hanno costantemente necessità della nostra attenzione, come il seme del tempo nel terreno, perché come il seme che germoglia, anche i nostri sguardi e le nostre parole possono avere lo stesso “potere”, la stessa possibilità generativa.“Applicazione o concentrazione della mente e dei sensi sulla presenza o nell’attesa di un fatto”: questa è una delle definizioni di ATTENZIONE data dal dizionario.

Poniamo allora attenzione su ciò che guardiamo e soprattutto come guardiamo. Questo premette e orienta ciò che pensiamo e che esprimiamo con le nostre parole, e conseguentemente, che cosa intendiamo “produrre” in chi ci ascolta, quali comportamenti, reazioni,gesti, pensieri…Ecco allora che riflettere su come guardiamo ecome usiamo le parole è importante. Domandarci se le nostre parole, costruiscono o distruggono, aprono spiragli o alzano muri, segnano feriteo indicano strade…Le nostre relazioni sono determinate da sguardi, parole, attenzioni che condizionano i nostri gesti,i nostri comportamenti. Avere sguardi di speranza, di rispetto, attesa fiduciosa,che sappiano guardare lontano, vedere oltre, non per negare l’adesso, le fatiche, i conflitti, gli errori, ma per guardare il dopo, ciò che può essere un po’ più in là, ciò a cui intendiamo arrivare, a cui desideriamo tendere credo sia la strada da percorrere.

Allora le nostre parole i nostri sguardi, anche nel conflitto saranno orientati al confronto, al considerare, al cercare di comprendere i perché, e non al condannare o al definire chi è buono o cattivo, amico o nemico. Saranno sguardi e parole che anche nei conflitti avranno cura, attenzione dicercare l’altro, di cercare una soluzione.
Per questo operiamo e continueremo ad operare ogni giorno, nel nostro piccolo .Credo che persino la pace, quella tra noi, qui nel nostro quotidiano, come quella che riguarda tutti e ciascuno, si costruisce anche a partire dal nostro linguaggio e dal nostro sguardo. Allora ogni giorno, anche con il nostro lavoro, con ciò che sappiamo vedere e dire, con le parole che scegliamo di usare, ciascuno di noi può scegliere ...

Alimentare condizioni di conflitto che ci allontanano o costruir erelazioni, opportunità, per creare condizioni e crescere persone che come ci ricorda la nostra Costituzione “ripudiano la guerra, come mezzo di risoluzione” e che credono come diceva la canzone di Mengoni “negli esseri umani, che hanno coraggio, coraggio di essere umani”.

“Non abbiamo spiegazioni, né soluzioni pronteper i problemi che ci circondano.Vogliamo solo agire come fermento. I nostri gesti, i nostri progetti, azionicertamente non cambiano il mondo,ma lo rendono più vivibile, più umano, più amabile” - Luigi Verdi

illustrazione vigna